La guerra online

di Federica Messina

Per tutti quelli che come me passavano le serate a guardare film in streaming su internet la chiusura di Megaupload (e con esso Megavideo) è stata un pugno nello stomaco; ma per il governo degli Stati Uniti è stato ancora peggio.
Megaupload è il più diffuso sito web di file hosting presente della rete, o almeno lo era fino al 19 gennaio 2012, quando la polizia neozelandes

e per ordine dell’FBI e del dipartimento di Giustizia americano ne ha arrestato il fondatore Kim Schmitz (o Kim DotCom) e ad altri tre manager della società. L’accusa è di pirateria e di infrangimento di copyright per un totale di 500 milioni di dollari. Schmitz e colleghi rischiano 50 anni di carcere, ma inaspettatamente a prendere le loro difese è stato il movimento di hacker conosciuto con il nome di Ano

nymous, che ha visto questo fatto come un oscuramento della libertà informatica come si deduce dal messaggio postato su Twitter dal movimento:

Cittadini degli Stati Uniti d’America, siamo Anonymous.
Questo è un urgente richiamo d’allerta per tutte le persone degli Stati Uniti. Il giorno che tutti noi stavamo aspettando è purtroppo giunto. Gli St

ati Uniti stanno censurando Internet. La nostra evidente risposta è che non rimarremo seduti mentre ci vengono portati via i nostri diritti da un governo al quale affidiamo la loro stessa tutela. Questa non è una chiamata alle armi, ma un richiamo a conoscere e ad agire! […]

Il sito del Dipartimento di Giustizia (Justice.gov) e alcune major musicali e cinematografiche (universalmusic.com, RIAA.com, MPAA.co
m) sono state oscurati da Anonymous per circa un’ora.
Secondo Barrett Brown, ex membro dell’Anonymous, il governo ha scelto il momento meno adatto per chiudere Megaupload: <<Anche senza che il SOPA sia stato approvato, il governo ha sempre avuto l’enorme potere di fare quello che vuole. Perciò, se questo è ciò che può avvenire senza SOPA, immaginate quello che potrebbe verificarsi dopo l’approvazione del SOPA.>>
Difatti la chiusura di Megaupload e l’arresto di Schmitz sono stati eseguiti poche ore dopo la protesta contro il progetto di legge SOPA (Stop Onl

ine Piracy Act) proposto dal rappresentante della camera Lamar S. Smith.
La chiusura del sito fa temere noi piccoli utenti della rete e soprattutto gli altri siti di file hosting, in cui da ora in poi si riverseranno invetabilmente materiale e file di condivisione. Certo, ora che il colosso Megavideo è stato tolto di mezzo, spuntano uno dopo l’altro nuovi siti pronti a sostituirlo, ma se questo provvedimento adottato dall’FBI si estende a tutto ciò che ha a che fare con la pirateria, nemmeno il p

iù piccolo e inutilizzato servizio di condivisione è al sicuro.
Che il governo americano si aspetti nuovi attacchi da arte dell’Anonymous, perchè il loro messaggio è stato chiaro:

[…] Noi siamo Anonymous. Noi siamo una legione. Non perdoniamo la censura. Non dimentichiamo la negazione dei nostri diritti come

esseri umani liberi. Questo è per il governo degli Stati Uniti. Dovevate aspettarvi la nostra reazione

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