Of Monsters and Men

di Chico

Islandesi, ancora non ci credo.
Eppure, sembra proprio che che questo gruppo nasca dalle fredde terre nordiche.
La cosa strabiliante è che, a parte il batterista che definirei semplicemente “vichingo” in tutti i sensi, la loro musica è tutto tranne che fredda, come di solito ci si aspetta da gente Islandese suppongo. Tutt’altro. Esprimono calore da tutti i pori. Finalmente.
Il gruppo nasce intorno al 2009, formato da sei giovani ragazzi talentuosi e già li si ammira.
Nel 2010 ottengono i primi loro riconoscimenti e acquistano sempre maggiore popolarità fin quando non esce il loro primo disco di successo internazionale intitolato :”My head is an animal”. Iniziano un tour negli stati uniti e si godono un po’ della loro (seppur non eccessiva) meritata fama.
Il loro successo è probabilmente dovuto alla loro capacità di trasportare l’ascoltatore, anche con melodie e ritmi abbastanza semplici e al tempo stesso elaborati che risultano piacevoli e accattivanti, movimentati e rilassanti, alternandosi.
La band è abbastanza numerosa, i musicisti si rivelano anche versatili, il che ovviamente offre maggiori possibilità e fa si che i suoni siano molto vari in ogni singolo pezzo.
Impossibile trattenersi dal battere un piede o una mano, o semplicemente trattenersi dall’alzarsi in piedi e agitarsi in qualche modo. Catturano.
La formazione comprende, svariate chitarre (due classiche e una elettrica) batteria, basso, una fisarmonica, una tastiera e due cantanti.
All’occorrenza gli strumenti sono intercambiabili, capita di vedere il batterista impugnare la fisarmonica che negli altri pezzi viene utilizzata da quello che pare il tastierista ma che potrebbe rivelarsi un bassista ad esempio.
Oltre a questa loro qualità, un’altra può essere quella di avere alla voce non un cantante solista ma un duetto che nella maggior parte delle canzoni è formato dall’unica donna della band e da uno dei chitarristi.
Secondo me, conferisce una certa originalità che di certo ritengo rara, essendo ,oltretutto, un duetto molto seducente, che, anzichè risultare bizzarro come accade per i duetti in generale, si riconosce essere efficace, molto efficace.
Il loro album lo considero un album davvero ben riuscito, imperdibile quasi, per chi è attratto da musica che credo, starebbe benissimo come soundtrack davanti ad un camino acceso e una tazza di tè. Del resto, cercando di prestare orecchio ai testi, non si può non notare una vena di cantastorie che rende tutto più interessante, a differenza di quei testi che non vogliono dire poco niente (facciamo pure affermazioni scontate, che male c’è?)
Le loro canzoni che più mi piacciono sono : Love love love , Dirty Paws, King Lionheart, Little talks e per concludere six weeks.
You tube offre tutti questi titoli in qualità ottime per la maggior parte dei link fortunatamente, sperando con ansia che l’album materiale non rimanga esclusiva dell’Iceland ma raggiunga anche temperature più miti e ,perchè no, che raggiunga tutte quelle del mondo.

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